È difficile scrivere di Alfred Hitchcock, sia perché è un mostro sacro, sia perché sono una psicoterapeuta per cui non posseggo le competenze tecniche per parlare di cinema. Ma se Cronenberg ha fatto un film sulla psicoanalisi pur non essendosi mai sottoposto al Dangerous Method e Hitchcock ha realizzato Psycho ed Io ti salverò, allora posso provare a cimentarmi in questa impresa (non me ne vogliano i cinefili, i registi, gli operatori cinematografici e tutti coloro che amano il cinema). Il compito risulta ulteriormente arduo a causa del Covid-19 che, diffonde nelle nostre menti paura, fobie e inquietudini. In questi giorni di allarme collettivo il film Gli Uccelli appare come una perturbante metafora del tempo presente, nel senso che qualcosa di famigliare (come l'influenza o gli uccelli), diviene improvvisamente pericoloso e terrifico. La mia personale lettura del film rappresenta un esercizio di stile, ovvero desidero solamente approfondire alcune tematiche psicoanalitiche che il film ha elicitato. Per questo motivo scelgo due concetti della prima topica freudiana
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