D.ssa Annarita Fittini
 
+39 338 6366319​      [javascript protected email address]

L'inaspettato talento di Hitchcock per la Psicoanalisi

Uccelli,  la trama e alcune idee di filmografia

 

Melanie Daniel (Tippie Hedren), una ragazza un pò snob della buona società di San Francisco, si reca a Bodega Bay per portare due love birds (inseparabili) in gabbia, come regalo per il compleanno a una ragazzina che non conosce, ma il cui fratello maggiore Mitch (Rod Taylor), conosciuto per caso in un negozio di animali, le piace molto.

Fin dal suo arrivo è ferita alla fronte da un gabbiano e per questo è invitata a rimanere ventiquattr'ore a casa di Mitch, la cui madre, Lidia (Jessica Tandy) si rivela possessiva e gelosa tant'è che sembra essere stata lei la responsabile della rottura del fidanzamento di Mitch con l'insegnante (Suzanne Pleschette) della sorellina.

Il giorno dopo, durante un picnic per il compleanno, uno stormo di gabbiani attacca i bambini, poi la sera stessa degli uccellini invadano la casa, entrando dal camino. Il giorno dopo i corvi assaltano nuovamente i bambini all'uscita della scuola, poi i gabbiani scendono in picchiata sulla città e provocano un incendio.

Durante quelle prove Melanie si rende utile, protegge la sorellina di Mitch, si fa accettare da Lidia e si avvicina a Mitch.

Ma subisce all'alba, in una soffitta, un ultimo e terribile attacco da parte dei gabbiani uscendone con i nervi scossi e sotto shock. Approfittando di una specie di tregua Mitch, la sua famiglia e Melanie lasciano la casa in auto, ma ovunque, intorno, gli uccelli stanno in agguato, immobili e minacciosi.

Hitchcock sceglie di rendere minacciosi gli uccelli comuni: gabbiani, passeri, corvi, etc. Per questo motivo, inizialmente, genera scetticismo sia negli abitanti di Bodega Bay sia nel pubblico. La reazione comune è ben rappresentata nella scena del ristorante, dove una donna anziana, un'ornitologa, non può credere che simili uccelli stiano attaccando l'uomo. Inoltre ha montato il film in modo tale che il pubblico non possa mai indovinare quale sarà la scena successiva. Il film è privo di colonna sonora, non c'è musica, ma i rumori degli uccelli sono stati elaborati come una vera partitura. All'inizio assistiamo ad una commedia, in cui solamente l'ultima inquadratura di ogni scena evoca la minaccia degli uccelli.

Nelle prime scene del film c'è Rod Taylor che entra in un negozio di animali per comprare dei love birds per il compleanno della sorellina. Qui riacciuffa un canarino che era scappato, lo rimette nella gabbia e ridendo dice a Tippi torna nella tua gabbia dorata, Melanie Daniel, definendo così il personaggio della protagonista come una ragazza ricca e viziata, figlia di un editore. La battuta di Mich prenderà corpo durante l'attacco dei gabbiani a Bodega Bay quando Melanie troverà rifugio in una cabina telefonica, come un uccello in gabbia. Ma questa volta la gabbia non è dorata, bensì una gabbia di sciagura, che segna l'inizio della sua prova col fuoco. Si assiste al rovesciamento del vecchio conflitto tra gli uomini e gli uccelli, tra uomini e natura. Questa volta. però gli uccelli sono fuori e l'umano in gabbia.

Durante tutto il film vi sono molti riferimenti ironici ai love birds che si oppongono agli uccelli d'odio. Ogni volta che il dialogo allude agli uccelli d'amore è sempre all'interno di una scena in cui si è appena parlato di rapporti amorosi. Succede con la madre del protagonista e anche con Annie, l'ex fidanzata. Il dialogo è spesso utilizzato come doppio senso, come se l'amore fosse una parola piena di sospetto (Truffaut, 2014) anche se l'amore sopravviverà a tutte quelle prove.

La storia soddisfa in modo soddisfacente le tre unità della tragedia classica: unità di luogo, di tempo e di azione. Tutta l'azione si svolge a Bodega Bay in due giorni e gli uccelli sono sempre più numerosi e più cattivi. Hitchcock pone sempre in primo piano il punto di vista soggettivo dei suoi personaggi alternandolo a quello oggettivo, sia attraverso l'uso della cinepresa sia attraverso il suo peculiare montaggio: e così la madre di Mich è spesso vista con gli occhi di Melanie; l'agricoltore ucciso è visto con gli occhi di Lidia e la scena dell'incendio della città è vista dall'alto, con gli occhi dei gabbiani.

 

Il perturbante

Freud definisce "Il Perturbante" (1919), come quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, qualcosa che ci è familiare ma che al contempo è stato rimosso. La condizione essenziale perché il perturbante abbia luogo consiste nell'incertezza intellettuale. Quanto più una persona si orienta nel mondo che lo circonda tanto meno facilmente riceverà l'impressione di turbamento. Freud sostiene ad esempio che il sentimento del perturbante si verifica quando si desta un'incertezza se qualcosa sia o non sia vivente, o quando ciò che è privo di vita si rivela troppo simile a ciò che è vivo, il famigliare diventa non famigliare, ominoso e inquietante. 

Relativamente al film Gli Uccelli mi preme sottolineare che il sentimento del perturbante insorge quando nasce in noi l'incertezza, non tanto che gli uccelli siano o non siano viventi, ma piuttosto che abbiano coscienza ... sembra che abbiano un piano vero? Dirà Mich.... colpiscono, scompaiono e poi si radunano di nuovo... ogni volta è lo stesso.  La concezione animistica sfiorata da Hitchcock è tipica dell'uomo primitivo, che ha un'idea del mondo popolato da spiriti. Nel bambino troviamo invece un periodo caratterizzato da un'onnipotenza magica, da un'onnipotenza dei pensieri, nonché da tutte le creazioni con le quali il narcisismo illimitato di quella fase dell'evoluzione si oppone alle prove inconfutabili della realtà. Secondo Freud tutti noi, nella nostra evoluzione individuale , abbiamo attraversato una fase corrispondente all'animismo magico e che quella fase non venga superata da nessuno di noi senza lasciare dietro di sé residui e tracce ancora suscettibili di manifestarsi. Per cui tutto ciò che oggi ci appare perturbante è il residuo di un' attività psichica animistica che tende a manifestarsi di nuovo. Appare sempre più chiaro come il perturbante sia la pulsione di morte, la disorganizzazione, come Freud teorizzerà un anno dopo in Al di là del principio del piacere (1920).

Torniamo ora a Melanie mentre guida un fuoribordo dopo aver consegnato i love birds a Mich. Lui la vede, la segue si dirige sul pontile per accoglierla, ma improvvisamente viene ferita da un gabbiano. Il giorno successivo gli uccelli attaccano i bambini in giardino durante la festa di compleanno di Cathy e repentinamente gli assalti degli uccelli diventano sempre più frequenti, insinuando nello spettatore l'idea della fatalità e dell'ineluttabilità, laddove inizialmente c'era solo di caso. Secondo Freud il turbamento causato dal ripetersi di eventi analoghi può essere fatto risalire alla vita psichica dell'infanzia. Nell'inconscio è riconoscibile il predomino di una coazione a ripetere, che procede dai moti pulsionali. La coazione a ripetere dipende probabilmente dalla natura più intima delle pulsioni stesse, ed è abbastanza forte da imporsi, a dispetto del principio del piacere. Esso fornisce a determinati aspetti della vita psichica un carattere demoniaco che si esprime ancora assai chiaramente negli impulsi dei bambini in tenera età e domina una parte di ciò che avviene durante il trattamento analitico, ovvero dare una rappresentazione a ciò che non è rappresentato. L'insieme di queste condizioni ci induce a supporre che sarà avvertito come elemento perturbante tutto ciò che può ricordare questa profonda coazione a ripetere. 

Sia nel film sia nel racconto di Hoffman Il mago sabbiolino, i morti sono rappresentati da persone a cui sono stati cavati gli occhi. L'agricoltore barbaramente ucciso, che fa scappare Lidia in preda al panico o la povera Annie, maestra della piccola Cathy che si sacrifica per salvarla: sono entrambi privi di occhi.  L'esperienza psicoanalitica spiega come il pericolo di un danno agli occhi o della loro perdita attivi in noi una tremenda angoscia infantile, l'angoscia di castrazione, Edipo infatti scoperto che la propria moglie era in realtà la madre si acceca.

L'angoscia di castrazione si genera ogni qualvolta ci troviamo dinanzi ad una separazione.  Freud nel caso del piccolo Hans citando Otto Rank parla del trauma della nascita.

Se la teoria psicoanalitica ha ragione nell'affermare che ogni affetto connesso con un'emozione, di qualunque tipo essa sia viene trasformato in angoscia, qualora abbia luogo una rimozione, ne consegue che tra le situazioni angosciose deve essercene un gruppo nel quale è possibile scorgere l'elemento angoscioso come qualcosa di rimosso che ritorna. Diverse situazioni angosciose costituirebbero allora il Perturbante. Non ha importanza sapere se ciò che ora è perturbante era fonte d'angoscia fin dalle origini o era invece latore di un'altro affetto. Secondariamente, se questa è la natura segreta del perturbante allora comprendiamo perché nella lingua tedesca l'Heimlich comprende in sé anche il significato contrario, Unheimlich, ovvero familiare ma anche celato, segreto, qualcosa che avrebbe dovuto rimanere nascosto, ma che è invece affiorato come non famigliare, non riconosciuto.

Il perturbante si verifica quando complessi infantili rimossi come l'Edipo, sono richiamati in vita da un'impressione o quando convinzioni primitive superate (onnipotenza dei pensieri, animismo infantile o primitivo, la relazione con la morte, la coazione a ripetere) sembrano aver trovato una nuova convalida.

L'Unheimlich è ciò che un giorno fu Heimlich, familiare e il prefisso negativo un è il contrassegno della rimozione.

Ciò che si verifica è il rovesciamento di una situazione che da famigliare e innocente diventa inquietante. Hitchcock con gli Uccelli rappresenta il perturbante, ovvero trasforma qualcosa di famigliare in non famigliare.